Filosofia

Biologico non è solo una parola o un insieme di definizioni, normative e procedure, ma è proprio uno stile di vita ed un modo per vivere e rispettare l’ambiente.

Chi produce bio non lo fa solo per il ritorno economico, perché in realtà rispettare tutte le disposizioni in materia è molto oneroso dal punto di vista sia economico che di tempo impiegato.

 

Chi produce bio lo fa perché crede in un modo diverso di fare agricoltura, non votato allo sfruttamento intensivo ed all’uso sfrenato della chimica per trarre il maggior profitto con il minimo sforzo.

Invece, tutti i giorni si impegna a ricucire quel contatto con la natura che è stato perso negli ultimi secoli. La Terra infatti è stata sfruttata come se fosse un qualsiasi prodotto realizzato dagli uomini, secondo i dettami del consumismo.

 

L’ambiente invece ha le sue regole ed i suoi tempi, che a lungo andare se vengono forzati portano a disastri enormi.

Se i metodi industriali odierni guardano allo sfruttamento e al raggiungimento immediato del profitto, la filosofia bio invece mira ad uno sviluppo sostenibile pensando a chi verrà dopo di noi. Mantenere l’ambiente intatto e produrre alimenti di qualità va a beneficio della nostra salute, permettendoci di vivere una vita sana e meno dipendente dai medicinali.

Purtroppo negli anni, la grande distribuzione, l’industria e la pubblicità, ci hanno indotti a pensare che tutto sia perfetto ed uguale uno all’altro. La natura invece ci dice che ogni pezzo è unico, con la sua forma, il suo colore, il suo odore ed il suo gusto che non ha nessun altro.

 

Le mele non sono tutte belle lucide, rosse uniformi e tonde, ma quelle genuine sono opache, con delle forme a volte irregolari, con dei difetti sulla buccia, un po’ come gli uomini hanno dei nei sulla pelle.

Spesso, i trattamenti per far diventare la frutta e la verdura più accattivante visivamente, sono composti chimici che poco hanno a che fare con la natura e la genuinità, ma ormai ci hanno abituati che bello e grande è buono, invece in realtà spesso è il contrario…

 

Modificare questa mentalità diffusa non è semplice, ma con l’avanzamento della cultura bio un giorno forse questa situazione verrà ribaltata.

Il consumatore si deve avvicinare di più al produttore ed alla natura, solo in questo modo può avere gli strumenti adatti per riconoscere cosa è buono e genuino da cosa è “costruito artificialmente in laboratorio”.